METEO
BORSA
26/04/2024 23:47
Zalando
ECONOMIA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale

Dopo Cipro rischiano sloveni e spagnoli

Mentre ancora si cerca una soluzione per Nicosia, ecco che anche per Lubiana si profilano problemi. E Madrid cambia la Costituzione: prelievi dai conti possibili

 Martedì il Parlamento cipriota ha bocciato 
 (36 voti contrari e 19 astensioni) il piano di
 salvataggio proposto dalla Troika con un
 prelievo forzoso sui depositi bancari. E men-
 tre Nicosia cerca ancora una soluzione, ec-
 co che anche per le banche della Slovenia
 si profilano problemi. E la Spagna cambia la
 Costituzione: prelievi dai conti possibili.

La Slovenia, altro membro dell’eurozona, potrebbe quindi essere il prossimo Paese a trovarsi nella spirale dei problemi di matrice bancaria. Stando a fonti di stampa, le sofferenze bancarie di Lubiana sono pari al 20% del Pil e il governo è già dovuto intervenire con un piano di emergenza a sostegno del sistema finanziario. E nonstante questo potrebbe anche non bastare.
Più in generale, però, è tutto il sistema che sembra in sofferenza e prefigura la fine di un progetto generale, intitolato Euro ed Europa Unita, che mostra crepe sempre più evidenti.
Sempre secondo fonti di stampa, la Troika si sarebbe già messa in moto per salvare la Slovenia con un sostegno finanziario che alla fine reperirà i mezzi dal privato, come è già successo in Grecia e come si è provato a fare anche a Cipro. Ma le contromisure adottate non sono state sufficienti e col passare del tempo i danni della crisi continuano ad essere pagati dalla collettività.

Intanto, anche se il ministro spagnolo dell’Economia Luis De Guindos ha proclamato in Senato che «i depositi in banca sotto i 100 mila euro sono sacri e che i risparmiatori non si devo allarmare», il Parlamento iberico ha cambiato una norma costituzionale che consente un prelievo forzoso una tantum dai conti (prima era proibito per legge). Per il momento lo Stato sostiene che quella tassa «non sarà molto più alta dello 0%» ed è rivolta a quelle regioni che «non hanno compiuto alcuno sforzo per raccogliere entrate fiscali». Stando a El Pais, il ministro della Pubblica amministrazione, Cristobal Montoro, ha difeso la misura, sottolineando che la sua presenza nella costituzione è giustificata dalla volontà di uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni della nazione. Resta la questione degli ammontare da versare, che il governo affronterà con una proposta di legge. Seppur nella possibilità di prefigurare una violazione dei movimenti liberi di capitale in Europa, secondo le leggi della Commissione Ue, la nuova legge spagnola apre la porta a un prelievo coatto dei risparmi dei cittadini.

Ma non è solo l’Europa ad avere problemi: arriva infatti dalla lontana Nuova Zelanda la notizia che il governo sta valutando l’ipotesi di imporre in futuro una confisca dei risparmi in stile cipriota, al fine di evitare un eventuale crack delle banche.

20-03-2013

Linear
ARTICOLI CORRELATI
Da Cipro no all'Ue: niente prelievi dai conti
Bce a Cipro: «Liquidità extra fino a lunedì»
 
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy