Consulta, ricorso accolto: Porcellum bocciato
I giudici costituzionali hanno deciso per l'incostituzionalità: no al premio e le liste bloccate. La decisione dopo che si era paventato uno slittamento al 2014
È ripresa nella mattinata di mercoledì, la di- scussione della Corte Costituzionale sulla questione di costituzionalità sollevata sulla legge elettorale. La Corte quindi ha deciso per un’accelerazione dopo che si era paven- tato uno slittamento al 2014. E nel tardi po- meriggio arriva il verdetto: bocciatura per il Porcellum.
Per la Consulta, quindi, l'attuale legge elettorale è incostituzionale in tutti e due i punti sottoposti al vaglio: ovvero il premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze. La Consulta dichiara perciò illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia sia le liste bloccate, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza. Le motivazioni del pronunciamento «saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici», rendono noto i giudici. «Resta fermo che il Parlamento - scrivono ancora - può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali». La bocciatura del Porcellum da parte della Consulta arriva nel giorno in cui, a sorpresa, la commissione Affari costituzionali del Senato istituisce un «comitato ristretto» per l’esame della legge elettorale. Il comitato sarà costituito da un rappresentante di ciascun partito, più i due relatori del testo Doris Lo Moro e Donato Bruno, con diritto di voto, ma potranno assistere ai lavori tutti i membri della commissione. I senatori avranno tempo fino alla fine di gennaio per presentare una proposta alla commissione. La Consulta aveva fissato una camera di consiglio sull’ammissibilità di un referendum per il 14 gennaio e sembrava che quello potesse essere il giorno della decisione anche sulla legge elettorale, invece c’è stata la svolta e mercoledì mattina è iniziata la camera di consiglio.
Sulla legge elettorale «i gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti». Questo l’avvertimento lanciato dal presidente del Senato Pietro Grasso martedì. «Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati», ha aggiunto. «In molti hanno visto le immagini della Concordia affondata come metafora delle difficoltà che attraversano il nostro Paese. Tuttavia, a darci speranza, vi sono anche quelle della stessa nave rimessa in asse: simbolo di una Italia che ha le capacità per risolvere i problemi». |