«Servizi sociali sospesi se diffama toghe»
"Warning" del procuratore. Giovedì udienza sulla sorte dell'ex premier dopo la condanna per frode fiscale nel caso Mediaset. Dal sostituto pg ok ai servizi sociali
Arriva il giorno della parola fine sulla lunghis- sima vicenda del caso Mediaset: il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo la con- danna per frode fiscale, conosce quindi la sua sorte politica. E il sostituto procuratore gene- rale, Antonio Lamanna, ha dato parere favore- vole alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
Terminata l'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano, «la decisione verrà depositata da un minimo di 5 giorni a un massimo di 15 giorni». A dirlo è Pasquale Nobile De Santis, il presidente del Tribunale di Sorveglianza, in merito al provvedimento relativo alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali chiesta dalla difesa dell'ex premier. Nei giorni scorsi era trapelata la notizia che l'ex premier potrebbe assistere gli anziani, anche disabili, in una struttura dell’hinterland milanese per mezza giornata una volta alla settimana. La proposta sarebbe contenuta in una relazione che l’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterna, ha depositato al Tribunale di Sorveglianza di Milano in vista dell’udienza odierna. La proposta dei servizi sociali è stata rivelata dal sito online di Avvenire e confermata da ambienti giudiziari ma l’ultima parola spetta ai magistrati di Sorveglianza i quali avranno cinque giorni (ma non sono tassativi) per depositare il loro provvedimento.
E il giorno trapela la notizia che il Procuratore generale di Milano Antonio Lamanna, nell’esprimere parere favorevole all’affidamento ai servizi sociali dell’ex Cavaliere, ha sottolineato in udienza che se l’ex premier dovesse diffamare i singoli giudici, l’affidamento potrebbe essere revocato. Il magistrato ha portato in aula un articolo comparso sul Corriere della Sera il 7 marzo scorso in cui viene riportato che Berlusconi avrebbe detto, in vista della decisione del Tribunale di Sorveglianza, «sono qui a dipendere da una mafia di giudici». |