Beirut, Marcello Dell'Utri resta detenuto
Niente udienza di convalida del fermo in Libano dell’ex senatore: resta in carcere. Intanto in Italia i suoi legali hanno chiesto il rinvio del processo in Cassazione
Marcello Dell’Utri non è comparso lunedì davanti ai magistrati libanesi per l’udienza di convalida dell’arresto, perché tale udienza non è prevista dalla legge. L’ex senatore quindi resta in carcere. A sottolinearlo è il pg della Cassazione locale, spiegando che Dell’Utri potrebbe rimanere detenuto «fino alla decisione sull’estradizione».
Dell’Utri è stato fermato sabato mattina in un lussuoso albergo della capitale libanese ed ha passato le 48 ore dopo l’arresto in isolamento presso il comando generale della polizia di Beirut. Le cronache raccontano che chi lo ha incontrato dopo l’arresto racconta di averlo visto in buone condizioni. L’ex senatore, che non doveva essere assistito dai suoi legali italiani, ma da un avvocato libanese, avrebbe potuto spiegare al giudice il motivo della sua presenza a Beirut.
In Italia, intanto, rischia di essere rinviata l’udienza della Cassazione prevista per martedì per la decisione definitiva sulla condanna a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa dell'ex senatore Pdl. Dopo la richiesta di rinvio del processo presentata dall’avvocato di Dell’Utri, Massimo Krogh, ricoverato in ospedale, anche il secondo legale dell’ex senatore presenterà istanza di spostamento dell’udienza: pare che il penalista depositerà un certificato medico che prova la sua impossibilità di partecipare al processo che potrebbe rendere definitiva la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa di Dell’Utri. |