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La Costa Concordia è nel Porto di Genova

Missione compiuta. Soddisfazione del premier Matteo Renzi: «Non è un giorno lieto ma grazie a tutti». Polemica sul pericolo ambiente, all’attacco Galletti e Gabrielli

 Showdown per la Costa Concordia. Rispet-
 tando la tabella di marcia, nonostante
 qualche problema domenica mattina per il
 forte vento, il relitto della nave da crocie-
 ra, naufragata due anni fa all’Isola del Gi-
 glio, viaggiando da mercoledì scorso ad
 una velocità di 1,7 nodi (circa 3 chilometri
 l’ora), è arrivata al Porto di Genova.

Nel Tigullio, già dalle otto del mattino, quindi, era possibile avvistare all’orizzonte la sagoma inconfondibile della Costa Concordia “zavorrata” dai cassoni che ne hanno permesso il rigalleggiamento e poi la navigazione verso Genova. Poco dopo il relitto è stato avvistato anche dalla città ligure. L’operazione è iniziata alle 5, quando sono saliti a bordo i piloti del porto. Alle 5.59 il relitto si è mosso verso la destinazione finale. «Le operazioni dovranno essere effettuate a luce piena. Domani il sole sorgerà alle 6,02 e a quell'ora ci sarà l'inizio della presa in carico dei rimorchiatori del porto di Genova - aveva detto in mattinata il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli dopo un vertice in Capitaneria -. Pensiamo che tra le 15 e le 16 sarà in sicurezza in banchina».
«E’ come spostare un tir con i freni tirati, servono molta potenza e prudenza». Così sintetizzava l’operazione il capitano di fregata, Giovanni Calvelli, portavoce della Guardia Costiera di Genova, parlando dello spostamento dalla rada di Genova fino al porto di Voltri. «Il relitto è senza motori e soprattutto è frenato dai 30 cassoni che lo fanno galleggiare, ecco perché saranno necessarie dalla 6 alle 8 ore per completare l’attracco».

Il premier Matteo Renzi, presente già dalla mattinata a Genova, ha sottolineato l’impresa dei tecnici: «L’operazione di recupero della Concordia non era facile, l’ha fatta l'Italia che, quando ci si mette è capace di fare veramente di tutto anche di stupirci in positivo». Il premier ha poi parlato di «giorno della gratitudine» e incontrato il capo della protezione civile Gabrielli. «Oggi è un giorno che non può certo essere definito come lieto fine, perché non c'è nessuna possibilità di essere felici, festeggiare o fare cerimonie di gioia quando andiamo a chiudere una vicenda che ha avuto 33 morti. Oggi è il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine verso il Giglio», ha detto il premier. «È il momento della gratitudine per chi ha fatto l'impresa, per team di ingegneri che ha studiato una soluzione inedita. La qualità straordinaria di tante persone ha riportato qua la nave dopo l'errore di qualcuno, non possiamo dire che ha rimediato, ma...». Nella vicenda della Concordia «l'errore è stato dell'Italia» e questo «sarà definito in sede penale» ma «quello che è stato fatto ora», con il recupero del relitto «non era mai stato fatto prima. Sta roba qua siamo riusciti a farla solo noi italiani con ingegneri straordinari», ha sottolineato Renzi. «Abbiamo dimostrato di poter essere reattivi e soprattutto attrattivi per gli investimenti internazionali», ha aggiunto. «Non c'è la possibilità di essere felici quando si arriva a chiudere una vicenda che ha portato a 33 morti. È il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine agli abitanti del Giglio e a tutte le forze di polizia e di volontariato. Non è il giorno della conclusione di questa storia, ma è un nuovo inizio», ha sostenuto ancora il premier. «Grazie alla protezione civile, hanno preso molto vento in faccia, ma oggi è una giornata di festa», ha continuato. Il premier ha ringraziato in particolare Franco Gabrielli per il lavoro fatto per la Concordia. «Il capo della protezione civile Franco Gabrielli è stato il regista di un'operazione molto complessa. Ha sopportato qualche cattiveria di troppo, ma ci è abituato. Ha la scorza dura», ha affermato Renzi.

27-07-2014

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