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Gaza, bimba uccisa durante la tregua di 7 ore

Colpita nel bombardamento di una casa del campo profughi di Shati, a nord. In tutto 1.822 morti. Netanyahu inizia ritiro unilaterale. Hamas: non ci sentiamo impegnati

 Lunedì mattina una bambina palestinese
 di otto anni è rimasta uccisa nel bombar-
 damento di una casa del campo profughi
 di Shati, a nord di Gaza. L’episodio arriva
 proprio a pochi minuti dall’inizio della tre-
 gua umanitaria di sette ore proclamata
 da Israele. Il bilancio delle vittime sale ol-
 tre quota 1.850 morti
.

Tel Aviv aveva annunciato una tregua umanitaria a Gaza quindi. Secondo l'agenzia palestinese Màan, il cessate il fuoco sarà applicato dalle 10 ora locale sull'intera Striscia tranne che nell'area est di Rafah. Ma «se ci saranno attacchi, Israele risponderà». Ai palestinesi residenti a Abasan al-Kabira e Abasan al-Saghira è stato intanto detto di poter ritornare nelle loro case. Nella notte sono almeno dieci i palestinesi uccisi in raid israeliani sulla Striscia, secondo i servizi di sicurezza locali. Cinque persone sarebbero rimaste uccise a Jabalya (nord), tre nei quartiere di Zeitun, Sheikh Radwan e Nuseirat a Gaza e un bimbo a Rafah (sud). Ucciso anche il capo dell'intelligence della Jihad islamica a Gaza, Danyal Mansur. Lo riportano i media israeliani. L'esercito israeliano ha colpito nella notte oltre 20 obiettivi nella Striscia. Un portavoce militare afferma che nelle ultime 24 ore sono stati distrutti altri due tunnel.

Alcune unità dell’esercito israeliano, come accennato, si sono ritirate di qualche centinaio di metri dalla Striscia di Gaza e hanno cominciato a ridispiegarsi all’interno dei confini dello Stato ebraico. La notizia viene rilanciata per prima dal quotidiano Haaretz, secondo cui i militari rimasti all’interno della Striscia stanno proseguendo l’opera di distruzione dei tunnel costruiti da Hamas per infiltrare uomini e armi. «Se avvertiremo che la deterrenza è stata raggiunta - fanno sapere fonti militari - lasceremo la Striscia in base al principio di “calma in cambio di calma” (in poche parole: non sparate razzi e non vi bombardiamo, ndr). Se ci accorgeremo invece che la deterrenza non è stata ancora raggiunta, continueremo l'azione a Gaza, oppure lasceremo il terreno affidandoci agli attacchi aerei». Intanto, però, Hamas fa subito sapere che non si «impegna» a niente. A dirlo sarebbe stato il portavoce dell’organizzazione Sami Abu Zuhri, il quale ha sottolineato che Hamas «è pronta a continuare a combattere se necessario», ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno.

A lungo si è cercato il soldato rapito giovedì. Sabato l’ala militare di Hamas affermava di ritenere che il 23enne ufficiale israeliano Hadar Goldin sia stato ucciso in un bombardamento israeliano. «Abbiamo perso i contatti con il gruppo di combattenti che ha preso parte all'imboscata e crediamo che siano stati tutti uccisi in un bombardamento. Supponendo che loro abbiano condotto il rapimento del soldato, riteniamo che anche lui sia stato ucciso nell’evento». Nella notte la conferma dell'esercito israeliano: il soldato rapito sarebbe stato ucciso in combattimento.

Sul fronte politico c’è da registrare anche la presa di posizione del premier italiano Matteo Renzi: «Faccio mio l’appello di altri colleghi per l’immediato rilascio del soldato israeliano rapito». Parlando dal Cairo al termine dell’incontro con il presidente egiziano al-Sisi, e riferendosi alla presunta cattura del sottotenente. Il capo del governo italiano ha sottolineato che «l’Italia appoggia la proposta egiziana per la risoluzione della crisi a Gaza» e che questa «è l’unica possibilità per uscire dalla crisi». Intanto, stando al quotidiano Haaretz, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe espresso la propria frustrazione agli Stati Uniti sulla necessità di una tregua agli scontri nella Striscia di Gaza, dopo il fallimento del cessate il fuoco umanitario di venerdì.
Viene sempre più aggiornato al peggio quindi il bilancio delle vittime. Secondo il portavoce dei servizi di emergenza a Gaza, Ashraf Al-Qodra, citato dall’agenzia palestinese Màan, sono quasi 1.650 i palestinesi che sono rimasti uccisi dall’inizio dell’operazione israeliana, 8.870 i feriti.

04-08-2014

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