METEO
BORSA
27/04/2024 05:43
Zalando
POLITICA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale
Agire

Riforme, accordo nel Pd: ritirati emendamenti

Intesa su art. 21. Sul voto segreto la maggioranza a quota 143. Opposizioni attaccano: «Ostaggi della maggioranza». M5S a Grasso: «Usa regolamento come Postalmarket»

Momenti di apprensione per la maggioranza in mattinata al Senato: il primo voto segreto della giornata sulle riforme costituzionali in aula ha fatto registrare il punto più basso con la maggioranza che scende a 143. Nel secondo voto a scrutinio segreto che segue di pochissimi minuti, la maggioranza guadagna solo un voto e giunge a quota 144.

L’emendamento che prevede la votazione segreta all’articolo 12 del ddl Boschi viene bocciato dall’aula del Senato, ma con soli 143 no. Intanto il Pd trova l'accordo al suo interno su due 'nodi' della riforma, ossia l'articolo 21 sull'elezione del presidente della Repubblica, e il 39, la norma transitoria per l'elezione del Senato. Lo conferma il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti: l'intesa prevede che la minoranza dem e anche la maggioranza ritirino tutti gli emendamenti all'articolo 21, e il governo ha accettato che il quorum per eleggere il capo dello Stato dal settimo scrutinio sarà pari ai tre quinti dei votanti, ossia esattamente come nella versione uscita dalla Camera. Quanto alla norma transitoria, verrà presentato un emendamento del governo che accorcerà i tempi di entrata in vigore della nuova legge elettorale per il Senato e renderà obbligatoria per le regioni adeguarsi ad essa. Le proposte di modifica ritirare dalla minoranza Pd sono state fatte proprie dal M5s.

Su tutte le furie le opposizioni. Nel mirino resta ul presidente Pietro Grasso. In una lettera che dovrebbe arrivare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che, dopo le riunioni dei gruppi, potrebbe subire delle limature, si legge: «Dobbiamo rilevare il venir meno del ruolo di arbitro super partes del presidente del Senato che, esprimendosi costantemente a favore delle istanze della maggioranza, ha portato a gravi violazioni del regolamento in merito alla presentazione e votazione degli emendamenti». Le opposizioni (Fi, Gal, Lega, M5S e Sel) fanno riferimento in particolare alla votazione degli emendamenti sottoposti a voto segreto «sulla delicata materia delle minoranze linguistiche, pregiudicando soci - si legge - la corretta gestione dell’Aula». «Per agevolare - si legge ancora nella missiva - un percorso senza intrusioni delle opposizioni sono state perpetrate diverse violazioni in sede regolamentare, pur nella consapevolezza che la conferenza dei capigruppo del 24 settembre aveva fissato al 13 ottobre il voto finale sul testo, annullando così ogni possibilità di ostruzionismo. Ai lavori è stata imposta un’accelerazione incomprensibile, perché tempi meno ristretti avrebbero permesso un approfondimento maggiore e un auspicabile coinvolgimento delle opposizioni».

La resistenza passiva delle opposizioni dell’ambito del dibattito sul disegno di legge sulle riforme costituzionali era stata annunciata martedì dal capogruppo di Ln Gianmarco Centinaio al termine della riunione delle opposizioni al Senato. «Le opposizioni, quindi, non faranno ostruzionismo né argomenteranno le loro proposte, ma si limiteranno a votare». All’attacco il governo: «Il passivo è solo passivo, non è resistente - dice il sottosegretario Luciano Pizzetti -. Dov’è la maggioranza che non ascolta?» chiede Pizzetti dopo aver ricordato che all’art 1 sono stati recepiti emendamenti dell’ opposizione e attenzione c’è anche su Corte Costituzionale e Quirinale. «È l’opposizione che è sorda» aggiunge, parlando di «azione strumentale».

07-10-2015

ARTICOLI CORRELATI
Nuovo Senato, approvati gli ultimi articoli
 
 
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy