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Rigopiano, ignorato primo allarme. 24 i morti

I dispersi scendono così a 5. I cadaveri sono di due donne e sono stati etratti poco dopo le 9. Altri due corpi, un uomo e una donna, recuperati nella notte

Sale a 24 il bilancio delle vittime estratte dalle macerie del Rigopiano. I dispersi scendono così 5. La scorsa notte sono stati recuperati i corpi senza vita di tre uomini, questa mattina i vigili del fuoco hanno estratto i corpi di due donne all'interno della struttura crollata mentre i corpi di altre due donne sono stati recuperati nel pomeriggio. Alle 21,30 di martedì è stato estratto dalle macerie il corpo di un uomo.

Tra i corpi recuperati questa notte dai soccorritori c'è anche quello di Alessandro Riccetti, il ragazzo ternano di 33 anni, receptionist al resort travolto da una slavina una settimana fa. A confermare la notizia è il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Il corpo del ragazzo, secondo quanto emerge, è stato riconosciuto in nottata dai familiari che erano andati a Penne per seguire da vicino le operazioni di recupero. Oltre ad Alessandro Riccetti c'è anche il corpo di Roberto Del Rosso tra le vittime recuperate. Identificati anche i corpi di Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli e Piero Di Pietro. Sei corpi sono stati portati all'ospedale di Pescara per gli accertamenti medico legali e l'identificazione. Delle dodici vittime giunte in ospedale, sei sono state riconosciute dai familiari: Alessandro Giancaterino, Gabriele D'Angelo, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Barbara Nobilio e Linda Salzetta.

Intanto proseguono le indagini sulla tragedia, a partire dai presunti allarmi inascoltati. Sotto la lente anche l'area di costruzione del resort Rigopiano che si troverebbe proprio alla "foce" di un canalone e sarebbe costituita da detriti di antiche valanghe. Ma c'è anche la mail di allarme ignorata, secondo gli inquirenti. L’inchiesta, lo ha ribadito il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, procede per disastro e omicidio plurimo colposo. E si concentra sulle omissioni, partendo da chi  ha ignorato l’emergenza dei giorni scorsi quando, a partire dal 14 gennaio, il servizio Meteomont innalzava il rischio valanghe sulla Majella fino a livello 4. E ha deciso di non evacuare il Rigopiano. I magistrati valutano la mail mandata dal direttore dell’albergo Bruno Di Tommaso per sollecitare la riapertura della strada e le richieste di aiuto.
25-01-2017

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