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Rosatellum, al Senato sì alle fiducie nel caos
Mdp vota contro dopo avere lasciato la maggioranza. I numeri non erano a rischio grazie ai verdiniani e alle assenze tattiche di alcuni senatori dell'opposizione
Dalle 14, al Senato, la maratona delle cinque fiducie richieste dal governo sugli articoli della legge elettorale. I numeri a Palazzo Madama non sembrano a rischio per il governo, complice l'apporto dei verdiniani, e qualche assenza tattica, nonostante i 16 senatori di Mdp che hanno deciso di votare no con relativo annuncio ufficiale dell’uscita dalla maggioranza.
Il Rosatellum bis è arrivato in aula al Senato martedì, dopo l'ok della Commissione affari costituzionali di Palazzo Madama. Mdp, M5s e Sinistra italiana, in segno di protesta, hanno abbandonato i lavori in commissione Affari costituzionali dove si stavano votando gli emendamenti per protesta contro la blindatura del testo da parte della maggioranza che lo sostiene. Al fine di evitare il rischio legato ai voti segreti il Governo, come già successo alla Camera, ha posto cinque fiducie, una per articolo, da votare tra domani e dopodomani. Proprio giovedì si dovrebbero concludere i lavori con l'approvazione definitiva del Rosatellum bis. Intanto lo scontro sulla legge elettorale si sposta in piazza.
Le fiducie sono state annunciate dal ministro Anna Finocchiaro in Aula a Palazzo Madama. Gli articoli sono l’uno, il due, il tre, il quattro e il sei. Subito dopo è partita la contestazione delle opposizioni, soprattutto di Sinistra italiana e del Movimento 5 Stelle, con cartelli e cori «vergogna, vergogna». In precedeza, Si, con Loredana De Petris, e M5s, con Vito Crimi e Giovanni Endrizzi, avevano chiesto di votare a scrutinio segreto solo la parte dei rispettivi documenti che riguarda le minoranze linguistiche, materia per la quale il Regolamento del Senato autorizza il voto segreto. Ma il presidente Grasso ha respinto la richiesta.
La capogruppo di Sinistra italiana Loredana De Petris al termine della seduta ha occupato la sedia del presidente PietroGrasso, in segno di protesta. «Preso atto della questione di fiducia posta dal governo sulla legge elettorale», Grasso ha predisposto la sospensione dei lavori dell’aula. |
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25-10-2017
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