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Siria in fiamme, ora è scontro Trump-Putin
Allerta Mediterraneo: «Possibile blackout per lancio di missili». Il cacciatorpediniere americano USS "Donald Cook", armato di Tomahawk, ha lasciato il porto Larnaca
Il cacciatorpediniere americano USS "Donald Cook", armato con missili Tomahawk, ha lasciato il porto cipriota di Larnaca e si dirige verso il Mediterraneo orientale, per portarsi nel raggio d'azione di Damasco. Una mossa che mette in allarme anche le rotte aeree nella zona
L'intervento dopo le accuse rivolte ad Assad dall'Occidente di aver usato le armi chimiche lo scorso 7 aprile a Duma. E come, accennato, l'Eurocontrol, l'organizzazione europea per la sicurezza dei voli, ha inviato già un'allerta alle aerolinee di volare con prudenza nelle rotte del Mediterraneo orientale per via di possibili attacchi missilistici sulla Siria nelle prossime 72 ore. Secondo l'organizzazione infatti lo spazio aereo in questione potrebbe essere oggetto di blackout radio provocando problemi alla navigazione aerea. «Si consiglia - si legge in una nota sul web - di pianificare le proprie operazioni di volo nell'area dell'Est Mediterraneo/Nicosia».
Il presidente americano Donald Trump, che ha promesso una «risposta forte», ha annullato il suo viaggio in America Latina per seguire da vicino gli sviluppi. Parigi vede «particolari responsabilità» degli alleati di Damasco nell'attacco e il presidente Emmanuel Macron, al telefono con l'inquilino della Casa Bianca, ha confermato la necessità di una «risposta dura da parte della comunità internazionale», mentre al Consiglio di sicurezza dell'Onu il gioco delle bocciature incrociate affonda le risoluzioni presentate da Russia e Stati Uniti. Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato «gli Stati Uniti, insieme ad altri Paesi» di aver adottato «una posizione non costruttiva» e di «rifiutare a priori di guardare negli occhi la realtà». La Cina invece si oppone a qualsiasi risposta militare «impulsiva».
Si accende però lo scontro tra Usa e Russia. In giornata, l'esercito russo si è riservato il diritto di «abbattere i missili» e «distruggere le fonti di lancio» in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria. Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, sottolineando che «le forze russe affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria». La marina militare russa effettuerà esercitazioni belliche nei pressi delle acque territoriali siriane oggi e domani (11 e 12 aprile), dal 17 al 19 aprile e dal 25 al 26 aprile. Lo riporta Interfax che cita il Notam, strumento di notifica delle condizioni dello spazio aereo internazionale. La zona interessata alle esercitazioni verrà chiusa. Secondo Interfax, sono 15 i vascelli russi coinvolti, tra cui le fregate Grigorovich ed Essen, dotate di missili da crociera Kalibr, e sottomarini.
Immediata la risposta di Trump che in un twitt ha scritto: «La Russia si preparì, i missili arriveranno». E subito dopo la risposta di Mosca: «I missili “intelligenti” dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo» della Siria. È la prima risposta di Mosca al tweet di Donald Trump per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo.
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11-04-2018
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