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Salva-Roma, scontro frontale tra Lega e M5S
Accuse incrociate a poche ore dal Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al decreto crescita. Sullo sfondo i guai del sottosegretario leghista Siri
Resta altissima la tensione nel governo. Nella giornata del Consiglio dei ministri per il via libera al decreto crescita, infatti, il vicepremier Matteo Salvini riaccende lo scontro con il M5s su uno dei provvedimenti più controversi, il "Salva Roma", che taglia il debito della Capitale. Sullo sfondo il caso Siri, il sottosegretario leghista indagato per corruzione, di cui i cinquestelle reclamano le dimissioni.
Il ministro dell'Interno insiste Radio 1 Rai attacca a testa bassa: «Regali a qualcuno non ne facciamo.Non ci può essere un intervento salva-Raggi quando ci sono tanti comuni italiani in difficoltà e che hanno bisogno. O si aiutano tutti oppure non ci sono cittadini di serie A o di serie B, così come non ci sono sindaci di Serie A e di Serie B». Poi torna su Raggi: «L'abbiamo sentita tutti la settimana scorsa. Ha detto: "La città è fuori controllo e i cittadini quando aprono la finestra vedono cacca". Quindi per carità non devono pagare i romani l'incapacità della loro amministrazione, però regalare altri soldi non sarebbe la cosa migliore da fare». Quanto al caso Siri, Salvini torna a difendere il sottosegretario leghista: «O è cambiato il diritto penale, o la Costituzione, oppure in Italia si è colpevoli in caso di processo e di condanna». |
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23-04-2019
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