Caso Palamara, Lotti: «Incontri leciti»
«Un imputato (Lotti, ndr) ha contribuito alla scelta del procuratore», scrive il Pg della Cassazione Fuzio nell'atto di incolpazione di 5 togati del Csm
Per la prima volta parla l’ex ministro Luca Lotti parlava, coinvolto nel caso della nomina dei giudici. «Incontri leciti» scrive Lotti su facebook. Intanto il presidente Sergio Mattarella rompe gli indugi e indice nuove elezioni del Csm.
«Però qualche messaggio a Ermini va dato...», avrebbe detto Lotti, intercettato, nella riunione del 9 maggio con Palamara e Ferri sulla nomina per il dopo-Pignatone alla Procura di Roma. «Un imputato (Lotti, ndr) ha contribuito alla scelta del procuratore», scrive il Pg della Cassazione Fuzio nell'atto di incolpazione di 5 togati del Csm. Tre di loro si sono dimessi. Bonafede ha chiesto per tutti la procedura disciplinare. Secondo la Suprema Corte, sarebbero stati al corrente della presenza di Lotti alla riunione e avevano una strategia per danneggiare il pm di Firenze Creazzo.
«In questi anni ho incontrato decine di magistrati, per i motivi più svariati: se è reato incontrare un giudice non ho problemi a fare l'elenco di quelli che ho incontrato io, in qualsiasi sede - scrive dunque Lotti -. Mai sono venuto meno ai doveri imposti dalla Costituzione e dalle leggi. Procederò in tutte le sedi contro chi in queste ore ha scritto il falso su di me e lo farò a testa alta come un cittadino che crede nella giustizia e in chi la amministra». «In questi giorni - scrive ancora Lotti - ho dovuto sopportare una vera e propria montagna di fango contro di me. Ci sono abituato, un politico deve esserlo per forza. Ma davvero stavolta credo siano stati superati dei livelli minimi di accettabilità. Ho aspettato a parlare, anche perché ogni giorno sono state pubblicate strane e fantasiose letture dei fatti e pezzi di frasi captate durante alcuni incontri. Incontri a fine giornata, non pericolosi summit in piena notte come qualcuno tenta di raccontare. In queste ore ho letto di tutto: di rapporti tra magistratura e politica, di incontri segreti, di cupole, di verminai. Niente che abbia a che fare con la verità!». |