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Lotti: «Non ho commesso alcun reato»

A poche ore dalla decisione dell'ex ministro di autosospendersi dal Partito democratico, emergono nuovi dettagli sul suo presunto coinvolgimento nello scandalo nomine

Un caso forse senza precedenti. Almeno nel panorama italiano. A poche ore dalla decisione di Luca Lotti di autosospendersi dal Partito democratico, infatti, annunciata via facebook al segretario Zingaretti, emergono nuovi dettagli sul suo presunto coinvolgimento nel caso delle nomine dei procuratori che sta scuotendo il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

Stando a quanto riportato da Repubblica, in una intercettazione effettuata dalla Guardia di Finanza e presente nel fascicolo di Perugia, ci sarebbe la ricostruzione di un incontro tra Lotti (all'epoca dei fatti sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dello Sport) e alcuni magistrati tra cui Luca Palamara, avvenuto il 9 maggio scorso in un albergo di Roma. Durante la conversazione Lotti avrebbe riferito di aver incontrato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di aver parlato con lui. Questa evenienza è stata però seccamente smentita da Quirinale:
«Si tratta di millanterie», recita una nota del Colle.

«Anche oggi sui giornali vengono pubblicate intercettazioni senza che nessuno si chieda se sia lecito oppure no. Alcune testate poi — utilizzando una frase di Palamara, non mia — provano a raccontare un mio interessamento sulla vicenda Consip (procedimento in cui lo stesso Lotti è imputato, ndr): come si capisce bene leggendo, niente di tutto questo è vero» scrive lo stesso Lotti, facendo riferimento alle ricostruzioni degli inquirenti basate sulle intercettazioni captate grazie al trojan installato sul cellulare del magistrato Luca Palamara, trasformandolo in un microfono sempre acceso. «Ancora una volta la verità viene presentata in altro modo e si conferma quanto ho già detto due giorni fa — spiega in una nota —. Peraltro, alcune frasi che mi vengono attribuite non sono assolutamente riferite al vicepresidente del Csm David Ermini. Su questo, come su altro, in tanti saranno chiamati a risponderne nelle sedi opportune».

Lotti ribatte poi anche riguardo le ricostruzioni, sempre basate sulle intercettazioni, in base alle quali avrebbe detto di aver informato il Quirinale rispetto le vicende legate al Csm: «Appaiono totalmente fuorvianti alcune frasi e ricostruzioni legate al Presidente della Repubblica — conclude Lotti —. Come è oggettivamente evidente dalle stesse intercettazioni io non ho commesso alcun reato, pressione o forzatura. Per il resto, ieri mi sono autosospeso dal Pd in attesa che la situazione si chiarisca. Non c’è altro da aggiungere, se non che una verità sarà sempre più forte di mille bugie», conclude Lotti.
15-06-2019

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