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Soldi russi alla Lega? Salvini: querelo

Dopo L'Espresso, Buzzfeed parla di una trattativa tra emissari del leader leghista e alcuni russi per negoziare un finanziamento milionario di Mosca alla Lega

«Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani: mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia». È così che Matteo Salvini replica a caldo a quanto pubblicato da Buzzfeed.

Stando al sito Usa, infatti, dopo che già alcune accuse erano arrivate da L'Espresso, ci sarebbe stata una trattativa tra emissari d Salvini e alcuni russi per negoziare un finanziamento milionario di Mosca alla Lega. E a supporto, diffonde un audio in esclusiva. Il sito di informazione spiega che il 18 ottobre scorso Gianluca Savoini, dell'entourage del leader leghista, si è incontrato con altre 5 cinque persone, due italiane e tre russe, allo storico Hotel Metropol di Mosca. E nell'audio ottenuto, scrive BuzzFeed, «si sentono negoziare i termini di un accordo per inviare milioni di dollari frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale segreto».

Al momento «le uniche evidenze reali di chi ha preso soldi sono quelle di +Europa, che li ha presi da Soros, uno che vuole finanziare con i suoi soldi l'emigrazione di massa in Europa». Così fonti parlamentari della Lega, sottolineando come sulla vicenda degli incontri di presunti emissari della Lega con i russi per ottenere finanziamenti «ci sono solo illazioni, nessuna prova». «Quei virgolettati c'erano già, mancavano gli audio», aggiunge la stessa fonte.

«Avere le mani libere significa questo: non rispondere a nessuno di questi colossi, così come non ci facciamo piegare dai Benetton sulla tragedia del Ponte Morandi». Questo il commento sulla pagina Fb del M5S sul caso Lega-Russia. «Il M5S risponde solo ai cittadini, dipende da loro. Punto! Quindi queste storie non ci sfioreranno mai e non devono, ovviamente, nemmeno sfiorare il governo. Noi spieghiamo sempre nel dettaglio ogni cosa, inoltre, e ci aspettiamo che tutte le forze politiche facciano lo stesso - si legge ancora -. Si chiama trasparenza ed è il minimo sindacale!».
10-07-2019

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