Presunti fondi russi alla Lega, in Senato scontro Casellati-Pd
A dare il là al battibecco in mattinata, un intervento del senatore Dem Alan Ferrari, vicepresidente del gruppo, che ha chiesto al presidente un chiarimento
Scontro in mattinata al Senato tra la presidente Elisabetta Casellati e i senatori del Pd sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. Il battibecco nato da un intervento del senatore Dem Alan Ferrari, vicepresidente del gruppo, che ha chiesto al presidente un chiarimento sulle interrogazioni già presentate e chiedono l'audizione del ministro dell'Interno. Casellati netta nel dire no. E parla di «pettegolezzi giornalistici».
Secondo Ferrari, è necessario «un definitivo ed essenziale chiarimento a tutela di questa Camera» su tre interrogazioni presentate dal Pd tra febbraio e maggio sui legami tra persone vicine alla Lega e a Matteo Salvini e dirigenti russi legati al partito del presidente Putin e che non sono mai state pubblicate. Ma secondo Casellati la mancata pubblicazione è motivata dall'inammissibilità delle tre interrogazioni. Inoltre, ha osservato il presidente di Palazzo Madama, «il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici. Qui non si discute liberamente di questioni che non hanno alcun fondamento probatorio, qui dobbiamo parlare di fatti che abbiano una giustificazione», rigettando più volte l'accusa di non essere «un presidente di garanzia».
«La gestione Casellati è di parte - tuona quindi il capogruppo del Andrea Marcucci -. Se Salvini non ha niente da nascondere come dice allora venga a riferire. Ma il Paese e la parte politica che rappresento hanno il diritto di sapere dal ministro dell'Interno dei suoi presunti rapporti con la Russia. Impedirlo è un comportamento al limite, anzi oltre la decenza». La presidente del Senato ha poi replicato: «Non permetto a nessuno di dire che non sono un presidente di garanzia. In questa Aula io la garanzia l'ho data».
«Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani: mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia». Così Matteo Salvini ha replicato mercoledì a caldo a quanto pubblicato da Buzzfeed. |