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Conte: «Stop alle misure sarebbe incongruo»

Conte chiede oggi al Parlamento la proroga dello stato d'emergenza coronavirus, che sarà votato prima in Senato e poi alla Camera, per altri 3 mesi: fino a 15 ottobre

Chiesta la proroga dello stato di emergenza per altri mesi, fino al 15 ottobre. Nel pomeriggio il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima alla Camera (alle 16.30) e poi domani mattina al Senato.

La decisione del premier arriva, dice, per garantire una maggiore rapidità di esecuzione in caso di necessità. Conte alla Camera fornirà anche un quadro generale della situazione epidemiologica del Paese prima di dare la parola al Parlamento. La maggioranza, seppure partendo da posizioni differenti, avrebbero raggiunto un accordo di massima sull'appoggio al presidente del Consiglio. Fino all'ultimo Italia Viva si era schierata contro l'ipotesi di prolungare lo stato di emergenza, poi si è allineata sulla data del 15 ottobre. Nettamente contrari i partiti d'opposizione, che hanno già annunciato il loro no. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dice: «Non c'è un'emergenza sanitaria in corso e chi vuole prorogare lo stato di emergenza è un nemico dell’Italia. Noi non li facciamo uscire dall’Aula, ci stanno loro chiusi, gli italiani meritano respiro e libertà». Contro anche Forza Italia, come chiarisce Mariastella Gelmini, capogruppo forzista alla Camera.

«La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile: la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale», ha detto il premier Conte in Aula, precisando che lo stato d'emergenza «costituisce il presupposto per l'attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e dell'Unione europea». E con la proroga dello stato di emergenza «non c’è la volontà di creare allarme» né di ledere «l’immagine del nostro Paese all’estero», ma di garantire semmai «un Paese più sicuro per tutti. L’Italia è attualmente visto come un Paese sicuro anche riguardo il turismo, proprio grazie alle attività di monitoraggio».

Conte ha ricordato come il Comitato tecnico scientifico abbia segnalato che, «sebbene la curva di contagi e l'impatto sul Ssn si siano notevolmente ridotti, ed è un dato che ci rinfranca, i numeri registrati dicono che il virus continua a circolare nel Paese. E la situazione internazionale resta preoccupante e ciò che accade nei Paesi a noi vicini ci impone un'attenta vigilanza», e che «la pandemia è un processo in evoluzione e non ha esaurito i suoi effetti. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l'efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia». Secondo il premier, la proroga è dunque «inevitabile».
28-07-2020

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