METEO
BORSA
20/04/2024 17:39
POLITICA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale
Zalando
Draghi sale al Quirinale per dimettersi. Mattarella le respinge

Il presidente del Consiglio dopo il voto in Senato e le parole in Cdm dal Capo dello Stato per rimettere il mandato. «La maggioranza non c'è più». Mercoledì in Parlamento per comunicazioni

Crisi di governo ufficializzata, con Mario Draghi che si dimette. «Non siamo disponibili a concedere cambiali in bianco, le dichiarazioni di intenti non bastano», ha detto mercoledì sera Giuseppe Conte annunciando che il M5S non voterà la fiducia al decreto aiuti. L'ex premier, aprendo l'assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati, ha precisato che in Senato i grillini non possono che «agire con coerenza e linearità» rispetto a quanto fatto alla Camera sul dl aiuti, poiché «i cittadini non comprenderebbero una soluzione diversa». E così hanno fatto in Aula, astenendosi sul voto al dl Aiuti. Il Senato ha comunque confermato la fiducia all'esecutivo con 172 sì e 39 contrari e il premier Draghi incontra Mattarella in serata.

La giornata inizia con l'aula del Senato che ha avviato la discussione generale sul decreto Aiuti, licenziato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama senza il mandato al relatore e già approvato dalla Camera. Quindi viene posta la questione di fiducia e poi le dichiarazioni di voto. La “chiama” dei senatori è prevista a partire dalle 13.30 e l'esito del voto dovrebbe arrivare tra le 14.30 e le 15.

«I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale. Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale». Lo ha detto il leader di Ipf e ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso dell'assemblea congiunta del suo partito. Netto anche il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano: «Quello che è successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non è la nostra: è una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia». «I cinquestelle si dimostrano un partito irresponsabile. I nostri parlamentari hanno sempre sostenuto il Governo pur senza farne parte, per senso di responsabilità. Ora avanti con Draghi anche senza cinquestelle. Anzi...forse è pure meglio». Così il presidente della Regione Liguria e leader di Italia al Centro Giovanni Toti via twitter. Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha riunito il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, e i capigruppo al Senato e alla Camera, Annamaria Bernini e Paolo Barelli, per analizzare gli sviluppi della situazione politica.

«Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica - le parole del premier in Cdm -. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo Esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide degli ultimi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani. Grazie».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il capo dello Stato non ha accolto le dimissioni e ha invitato il premier a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica. Così si legge in una nota del Quirinale.
14-07-2022

ARTICOLI CORRELATI
Camere sciolte, si voterà il 25 settembre
 
 
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy