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Crisi governo, il centrodestra punta al voto

Lega: «Basta teatrino M5s-Pd, italiani scelgano nuovo Parlamento». Mercoledì il premier Draghi si presenterà alle Camere. Ultimi tentativi di mediazione

In mattinata il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme a sei ministri, è atterrato ad Algeri per il IV Vertice intergovernativo italo-algerino. Dopo la deposizione di una corona di fiori al Monumento del Martire, la delegazione italiana si è spostata al Palazzo presidenziale El Mouradia per l'incontro con il presidente della Repubblica algerina Abdelmadjid Tebboune e i ministri algerini. Intanto, a Roma, si decide il destino dell'Esecutivo.

«Basta con l'indegno teatrino di 5Stelle e PD che, come spiegato giovedì dal Presidente Mario Draghi, ha fatto venir meno "il patto di fiducia" su cui era nato questo governo. Il Parlamento è ormai completamente delegittimato: basarsi su transfughi e maggioranze ballerine non garantisce stabilità ed è in contrasto con quanto desiderato esplicitamente dal premier che non vuole cambiare in corsa le forze che lo sostengono. A questo punto, diamo agli italiani la possibilità di scegliere un nuovo Parlamento che finalmente, e per cinque anni, si occupi di lavoro, sicurezza e salute degli Italiani, altro che droga libera, Ius Soli o Ddl Zan». Così il vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana. Il pressing della Lega mentre in giornata, alle 14, riprende la riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato del M5s. L'incontro, che si tiene via zoom, si era chiuso ieri con una sospensione e un rinvio a oggi.

Severo anche il giudizio di Giorgia Meloni: «Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani». Così la leader FdI su Facebook. Una riflessione accompagnata da una 'card' che ritrae Enrico Letta e la frase «le stanno tentando tutte pur di evitare di tornare al voto per paura di una sonora sconfitta».

Tra chi pressa affinché Draghi resti, c'è anche il mondo dell'associazionismo, che lancia un «appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l'hanno sostenuto affinché venga scongiurata una crisi di Governo». Esprimendo «profonda e sincera preoccupazione», sottolineano che «la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse». Il documento è firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l'Unità, ed è aperto ad altre sottoscrizioni.
18-07-2022

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