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Sisma di magnitudo 7.9 scuote la Turchia

Bilancio provvisorio: oltre 2300 morti tra Turchia e Siria. Edifici crollati, si scava tra le macerie. Nel Sud Italia allerta tsunami all'alba (poi revocata). Meloni esprime vicinanza alla popolazione colpita

Un violento terremoto, magnitudo 7.9, ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento, ma si parla di oltre un migliaio di morti tra le province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) e la Siria (Aleppo, Latakya, Tartus e Hama). Già nel corso della mattinata, sono almente 1.358 le vittime del sisma: più di 900 in Turchia, almeno 446 in Siria.

Nel corso del pomeriggio è salito però ad oltre 2.300 morti il bilancio provvisorio del sisma. Sono 810 i morti del sisma nella sola Siria, che si aggiungono a circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280. La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est siriano e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.

Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Le immagini sono apocalittiche: centinaia gli edifici distrutti dal sisma. Oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare «qualsiasi tipo di assistenza» ad Ankara mentre dall'Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele.

Il Dipartimento della Protezione Civile italiano aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l'allerta è stata successivamente revocata sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa quindi regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30. «Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite».
06-02-2023

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