METEO
BORSA
05/05/2024 16:14
Zalando
POLITICA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale

M5S, Marino Mastrangeli contesta l'espulsione

Per il senatore, che ripete di non aver violato il Codice di Comportamento, l’esclusione non è stata adottata a maggioranza dei componenti dei Gruppi Parlamentari

Marino Mastrangeli contesta la propria espulsione dal M5S non essendo stata adottata a maggioranza dei componenti dei Gruppi Parlamentari, si legge nella memoria difensiva redatta dai suoi legali, gli avvocati Luigi Piccarozzi e Roberto Ricci, e non avendo il senatore commesso alcuna violazione del Codice di Comportamento del M5S in Parlamento.

Mastrangeli quindi «contesta e si oppone alla deliberazione di proporre la sua espulsione dal Gruppo parlamentare M5S, poiché invalida e illegittima, nonché infondata», ritenendo nulla la stessa delibera dell’Assemblea dei Gruppi parlamentari M5S di Camera e Senato. Nella memoria difensiva, gli avvocati Piccarozzi e Ricci, mettono in evidenza che «l’Assemblea dei Gruppi parlamentari del M5S di Camera e Senato ammonta a n. 163 componenti e la sua maggioranza è composta da n. 82 parlamentari», e quindi «l’Assemblea non è stata regolarmente costituita, poiché non erano presenti tutti i 163 parlamentari del M5S». Ma «poiché l’Assemblea ha deliberato la proposta di espulsione del Sen. Marino Mastrangeli con n. 62 voti favorevoli, non è stata raggiunta la maggioranza dei suoi componenti prevista dal suddetto Statuto e dal Codice di comportamento».

Viene infine sottolineata l'infondatezza della proposta di espulsione per mancata violazione dello Statuto e del Codice di Comportamento e la «legittimità» del comportamento del senatore Mastrangeli «in base alle sue prerogative costituzionali di cittadino e parlamentare», come previsto dall’articolo 21 della Costituzione, che al primo comma prescrive: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Gli avvocati del senatore Mastrangeli, Luigi Piccarozzi e Roberto Ricci, hanno quindi chiesto «ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari M5S di Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, la revoca della proposta di espulsione, poiché invalida ed illegittima, oltre che infondata», com’è scritto nella memoria appresso integralmente riportata.

Leggi la memoria difensiva
24-04-2013

ARTICOLI CORRELATI
M5S: la Repubblica è morta. Espulso senatore
«Proposta esplusione invalida e illegittima»
Rai e reddito di cittadinanza, Pd e Sel aprono
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy