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Gazzetta Ufficiale

Senato, governo ko. Renzi: non è remake Prodi

Passa emendamento del leghista Candiani che assegna competenze paritarie con la Camera. 154 sì, 147 contrari e due astenuti. Premier ai dissidenti: «Senza coraggio»

 Giovedì mattina governo battuto al Senato
 su un emendamento dell’opposizione du-
 rante la discussione del ddl riforme. Passa
 infatti l’emendamento presentato dalla Le-
 ga (prima forma Candiani) su «materie eti-
 camente sensibili» che assegna competen-
 ze paritarie al Senato rispetto alla Camera.
 154 i sì, 147 voti contrari e due astenuti.

Governo e maggioranza avevano espresso parere negativo sull’emendamento. La proposta di modifica dell'articolo 55 della Costituzione conferisce quindi al "nuovo" Senato competenze sui temi della famiglia e del matrimonio, su quelli della salute e su quelli etici (come bio-testamento e diritti civili) previsti dagli articoli 29 e 32 della Carta. All’esito della votazione la seduta è stata subito sospesa. Prima vi era stato un duro confronto tra Presidente e aula sulla «segretezza». In particolare, il capogruppo Pd Luigi Zanda ha attaccato aspramente il presidente del Senato Pietro Grasso che ha difeso la sua scelta appellandosi al rispetto del regolamento. «Non ci sono i motivi per tornare in giunta per il regolamento, ma chiedo che ci siano almeno 20 richiedenti per ottenere il voto segreto», ha detto il leader di Palazzo Madama.

Ira del Pd: «Un pessimo remake in senato #laricaricadei101» scrive su twitter Francesco Nicodemo, responsabile comunicazione dei dem, ricordando l'episodio dei 101 parlamentari che affossarono Prodi durante le ultime votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. Ma nel pomeriggio, nel corso della direzione del Pd, lo stesso premier Renzi cerca di buttare acqua sul fuoco e invita alla calma e alla determinazione: l'emendamento alle riforme passato col voto segreto «non è il remake dei 101 ma nel merito lascia l'amaro in bocca: ci possono essere dissensi, ma viene scritta pagina non positiva» quando ci si nasconde dietro il voto segreto. La bocciatura odierna «non è vicenda tutta interna al Pd anzi oggi scommetterei che sono stati altri» a votare contro nel voto segreto, ha aggiunto il premier. La riforma del Senato è «straordinariamente importante e storica». Secondo poi il presidente del Consiglio la strada è tracciata: «Il nostro impegno è di farle tutte. E su questo non molliamo di mezzo centimetro», ha assicurato il premier parlando delle riforme. «Nell'operazione 1000 giorni, noi le mettiamo tutte in fila e arriviamo là dove dobbiamo arrivare: questo messaggio dà senso al 40,8%». «Ragioneremo alla Camera se ha senso» la competenza per il Senato sui temi etici, passata oggi col voto segreto al Senato. «Personalmente non credo», ha sottolineato Renzi. E infine: il lavoro «al Senato richiede una gratitudine e un plauso vero ai senatori. Ringrazio uno per tutti, Sergio Zavoli», la sua presenza è «dimostrazione di serietà e di impegno», ha detto ancora Renzi.

31-07-2014

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