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«Airbus, il copilota ha puntato alla montagna»

Lo dice la procura di Marsiglia. In mattinata il New York Times aveva fatto lo scoop: «Il pilota ha tentato di sfondare la porta dopo essere rimasto chiuso fuori»

Uno dei piloti dell’Airbus A320 della Germanwings schiantatosi in Francia sarebbe rimasto chiuso fuori dalla cabina, cercando anche di sfondare la porta per rientrare. La rivelazione arriva dal New York Times. Mercoledì la Lufthansa aveva definito «inspiegabile» la tragedia di due giorni fa. In mattinata la conferma da Marsiglia: l'ipotesi è che il velivolo si sia schiantato per volontà del copilota.

La ricostruzione degli eventi da parte del quotidiano Usa, arriva sulla base di una registrazione vocale recuperata dal CVR, il cockpit voice recorder nella scatola nera recuperata dopo il disastro aereo in cui sono rimaste uccise 150 persone. Le informazioni al NYT sarebbero arrivate da una fonte interna al caso, un alto funzionario militare che lavora all’inchiesta. Secondo la Cnn, poi, emergono due opzioni fra tutte: che il pilota rimasto all’interno sia stato colto da un malore e non sia stato più in grado di sbloccare (con l’interruttore posto sul quadro comandi) la porta (blindata su tutti i jet commerciali dopo l’11 settembre). O che si sia trattato di un atto deliberato di terrorismo, una missione suicida. Ipotesi, quest'ultima, finora non esclusa dalle autorità ma ritenuta altamente improbabile.

Più tardi, in una conferenza stampa a Marsiglia, il pm Brice Robin conferma l'ipotesi al vaglio degli inquirenti: «Il copilota ha provocato lo schianto per suicidarsi dopo essere rimasto solo al comando. Il comandante ha bussato più volte ma non ha ricevuto risposta». Il co-pilota era vivo fino allo schianto: Brice ha parlato quindi di un «gesto volontario» compiuto da Andreas L, 28 anni, originario di Montabaur (Renania-Palatinato). Robin ha poi aggiunto che il respiro del co-pilota è registrato nella scatola nera fino al momento dell'impatto, il che significa che si è deliberatamente rifiutato di aprire al comandante rimasto fuori. Il co-pilota ha azionato il bottone che comanda la perdita di quota dopo essersi rifiutato di aprire la porta della cabina. I motivi del gesto, secondo Robin, sono totalmente ignoti. Comandante e co-pilota «non sono classificati come terroristi», ha specificato il procuratore, secondo cui, inoltre, i passeggeri «si sono resi conto di quanto accadeva solo pochi istanti prima dell'impatto». Nella registrazione della scatola nera, ha spiegato Robin, «si sentono le urla dei passeggeri poco prima dell'impatto». Il magistrato ha escluso l'ipotesi di un malore del co-pilota che era ai comandi: «Il respiro che si ascolta dalle registrazioni è quello di una persona normale».

Dall’esterno della cabina, continua Robin, «si sentono i diversi appelli del comandante di bordo per consentire l’accesso alla cabina pilotaggio, ma non arriva nessuna risposta da parte del copilota». Il copilota quindi «si è rifiutato volontariamente di aprire la porta». «L’aereo era azionato con il comando automatico. Il comandante ha detto al pilota: “Ti lascio il comando” ed è andato in bagno». Minuti dopo la tragedia.

26-03-2015

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