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Atene spera. Via Varoufakis, ecco Tsakalotos

Domenica la consultazione popolare che ha visto il trionfo del governo greco. Il ministro delle Finanze annuncia: «Lascio per aiutare Tsipras nella trattativa»

Il day after del referendum greco inizia con le dimissioni di Yanis Varoufakis , il ministro delle Finanze di Atene. «Subito dopo il referendum sono stato reso consapevole di una certa preferenza di alcuni partecipanti dell’Eurogruppo (il consesso dei ministri finanziari europei, ndr) per la mia… assenza da quegli incontri, un’idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un’intesa. Me ne vado per aiutare Tsipras nella trattativa».

Varoufakis ha spiegato dunque, in un post sul suo blog, di aver lasciato l’incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori. E sottolinea: «Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri e porterò con orgoglio il disgusto dei creditori».
Al suo ecco che entra al governo Euclid Tsakalotos. Nato in Olanda, a Rotterdam, con un solido curriculum di studi in Inghilterra tra Oxford e l’esclusiva St. Paul School di Londra, Tsakalotos è stato capo negoziatore greco nelle trattative con i creditori internazionali.

In giornata, il premier greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conversazione telefonica si sono accordati sul fatto che Tsipras presenterà alcune proposte del governo greco al vertice Euro di domani. Lo riferiscono fonti del governo greco secondo quanto scrive l'agenzia Bloomberg. Questo nonostante poche ore prima, stando ad un portavoce, la cancelliera avrebbe sottolineato che la porta resta sempre aperta, ma visto il risultato del referendum «al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto».

L'Eurogruppo convocato per martedì, fanno sapere in sede Ue, comincerà alle 13 e «i ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche», scrive l'Eurogruppo in una nota. La discussione sulla sostenibilità del debito greco «era stata autorizzata dall'Eurogruppo dopo che il programma Efsf fosse stato concluso con successo. Purtroppo non è stato concluso e quindi l'offerta non è più sul tavolo», ha precisato il vicepresidente della Commissione europea con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis. E ha aggiunto: «Se la Grecia attiva un nuovo programma Esm con l'accordo degli altri Stati membri dell'area euro, allora ci sarà una nuova analisi della sostenibilità del debito». Ora, ha concluso, «bisogna discutere un nuovo programma».

Restare nell'euro continua ad essere «un obiettivo dei greci ed anche il mio, ma dobbiamo vedere se succederà», ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem entrando al Parlamento de L'Aja. Il presidente ha ribadito che «non ci sono facili soluzioni», perché sono ancora necessarie misure dure per la Grecia, e «se il governo e la popolazione le rigettano, allora entriamo in un terreno molto difficile».

06-07-2015

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