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«Faremo le riforme, ma l'austerity ha fallito»

Dopo il nulla di fatto di martedì, il premier greco a testa bassa a Strasburgo: «Greci usati come cavie, austerità ha fallito, soldi andati a banche non a cittadini»

Cinque giorni di tempo o la Grecia fallisce. Questa, in sintesi, la situazione in attesa de vertice a 28 fissato per domenica prossima. Ad annunciarlo è la cancelliera tedesca Angela Merkel, alla fine dell’Eurogruppo di martedì sera, conclusosi senza un nulla di fatto visto che Tsipras non ha presentato alcun piano.

E' il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk a fare l'idea di quanto sta accadendo, parlando di «situazione molto critica, il momento più grave nella storia dell’euro». Ma l’uscita della Grecia dall’euro sembra uno scenario non più così lunare. E’ lo stesso presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a dirlo chiaramente: «Siamo pronti a tutto, abbiamo già uno scenario che riguarda la grexit. Abbiamo anche uno scenario che riguarda gli aiuti umanitari. E poi abbiamo anche uno scenario che riguarda la permanenza della Grecia nell’euro, che è quello che preferisco».

Mercoledì, in aula a Strasburgo, Tsipras lancia le sue accuse:  «I vostri soldi sono serviti a salvare le banche, non sono mai arrivati al popolo. Il problema non sono questi ultimi 5 mesi, ma questi ultimi 5 anni: la Grecia è stata cavia di un esperimento di austerità che non è riuscito, questo dobbiamo dircelo». Il primo ministro di Atene si dice poi «onorato di parlare qui, nel tempio della democrazia». E proprio al “meccanismo” della democrazia della Ue si appella in primo luogo Tsipras, sottolineando che «la capacità di resistenza della Grecia è finita. La disoccupazione è andata alle stelle, i problemi sociali sono aumentati, così come il debito pubblico (180% del pil). Rivendichiamo un accordo che ci porti fuori dalla crisi; un accordo che richieda riforme affidabili, la giusta distribuzione dei pesi, facendoli gravare su chi veramente li può sollevare, verso una crescita sostenibile». Il premier comunque assicura, entro due o tre giorni, proposte «per la ristrutturazione del debito che non graveranno sui contribuenti europei». E mentre a Strasburgo si discute ancora, un portavoce del fondo salva Stati ha fatto sapere che l’Eurozona ha ricevuto la richiesta di un programma di aiuti supplementari alla Grecia, come annunciato all’Eurogruppo di martedì.

«un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo - ha detto rispondendo alle critiche del Ppe - che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito tedesco, dopo la Guerra».  Intanto il sito greco Ekathimerini ha fatto sapere che le banche greche rimarranno chiuse fino a
 venerdì.

In aula Tsipras parla all'Europarlamento rivendicando un accordo che porti Atene definitivamente fuori dalla crisi, ma promette di fare la sua parte: «Le proposte del governo greco - dice - non hanno l'obiettivo di gravare sul contribuente europeo. Voglio essere schietto: i fondi stanziati fino ad oggi non sono mai arrivati al popolo greco, sono stati usati per salvare le banche greche ed europee», ha ricordato ancora. «La lotta alla disoccupazione è il primo obiettivo della nostra proposta. Vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie», continua, annunciando che «oggi invieremo la nostra richiesta all'Esm» e «spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l'eurozona». Quanto alle riforme che vengono chieste ad Atene, Tsipras cita il tema delle pensioni: «Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Vogliamo abolire le pensioni baby in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso».

Dunque giovedì Atene presenterà la sua proposta, che sarà valutata da venerdì; domenica poi i 28 leader dell’Unione europea si riuniranno per decidere. E fino ad allora la Bce ha garantito che farà tutto il possibile per sostenere le banche greche che restano però chiuse. Ma Merkel non è «esageratamente ottimista» e ha precisato che il summit a 28 è stato convocato «perché pensiamo la situazione sia piuttosto pericolosa».

Martedì, come detto, si è concluso con un nulla di fatto. Il premier greco ha "solo" chiesto 7 miliardi di euro da avere subito, possibilmente entro le prossime 48 ore, per fare fronte all'emergenza, cioè ai debiti in scadenza, ed evitare il default. Intanto, però, come detto, non c'è ancora alcun nuovo piano da parte di Tsipras. Nel pomeriggio, a Bruxelles, si è tenuto l’Eurogruppo: ma il nuovo ministro delle finanze Euclid Tsakalotos si è presentato senza proposte alla riunione, suscitando notevole irritazione da parte di alcuni dei ministri europei presenti al meeting, almeno stando a quanto scrive il Financial Times che cita anche un funzionario europeo. La plenaria dell’Europarlamento è prevista per mercoledì mattina, fa sapere il presidente Schulz, che ha invitato Tsipras a partecipare.

«Il governo greco ci deve dire come si vuole districare da questa situazione», ha detto il presidente della Commissione Ue Juncker, alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo sottolineando che servono «proposte concrete» e che la situazione «non si risolve in una notte». Quindi precisa che il voto di Atene è stato espresso su «proposte che non sono più sul tavolo», aggiungendo di «non aver capito cosa è stato chiesto ai cittadini». Quindi ricorda che si farà di tutto per «evitare la Grexit fino alla fine», ma ai greci ricorda che «non è ammissibile per la Commissione essere chiamati terroristi», dando così la stoccata finale al dimissionario Yanis Varoufakis, ormai ex ministro delle Finanze greco.

Lunedì, nel lungo incontro all’Eliseo, la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Hollande hanno scelto una linea di apertura: «Aspettiamo proposte precise da parte del premier greco», ha detto la Merkel, spiegando però che le condizioni per aprire nuovi negoziati «non ci sono ancora». E Hollande si è raccomandato affinché il premier ellenico porti proposte «serie e credibili».

08-07-2015

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