Senato, voto su art. 2 fra bagarre e gestacci
Scoppia il caos in Aula dopo un gesto osceno del senatore verdiniano Barani nei confronti della collega M5S Lezzi. Itanto si continua a votare e la maggioranza tiene
Urla, risse, gestacci e seduta sospesa. E’ successo di tutto al Senato venerdì pomeriggio nel durante delle votazioni sugli emendamenti all’articolo 2 del disegno di legge sulle riforme costituzionali: la bagarre sarebbe stata scatenata da un presunto “gesto osceno” rivolto dal senatore Lucio Barani (Ala) nei confronti della senatrice Barbara Lezzi (M5S), da lui però negato affermando di essere stato male interpretato.
Il gesto è quindi finito sotto “indagine” del Consiglio di presidenza, come annunciato dal vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, che ne ha chiesto la convocazione. «Faremo gli accertamenti dovuti», ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso sospendendo la seduta per dieci minuti, «è materia disciplinare che va trattata dal consiglio di presidenza».
Prima degli insulti, il segnale d’allarme era stata la prima volta che la maggioranza per la prima volta, da quando si votano gli emendamenti alle riforme, è scesa sotto quota 161 voti, vale a dire la maggioranza assoluta. Infatti un emendamento dei Conservatori e Riformisti, è stato bocciato con 157 «no», contro 105 sì e 4 astenuti. In precedenza erano stati respinti dieci altri emendamenti delle opposizioni, con cifre maggiori, tra i 165 e i 172 «no».
Le votazioni arrivano all’indomani del più ampio consenso ricevuto invece all’articolo 1 del ddl Boschi sulla riforma costituzionale. Il governo quindi punta a fare il bis con l’articolo 2, quello che disciplina le modalità di elezione dei futuri senatori, principale tema di scontro tra maggioranza e minoranza Pd. Ma per ora la maggioranza tiene. Respinto con 171 no e 112 sì un altro emendamento delle opposizioni presentato all’articolo 2 della riforma Costituzionale, il cosiddetto emendamento Augello: la proposta di modifica che è stata respinta con 171 no, 112 si e 6 astenuti. |