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Parlamento Ue: votazioni presidente Assemblea

In corso la votazione. Tajani il favorito, ma c'è anche Pittella. Guy Verhofstadt (ALDE) ha ritirato la propria candidatura prima del voto iniziato nella mattinata

In corso, a Strasburgo, la votazione per l’elezione del presidente del Parlamento europeo. Alla fine del primo scrutinio, la plenaria dell’Assemblea ha registrato 718 votanti, con 35 schede nulle e 683 voti validi. Sei i candidati che hanno ottenuto voti: Eleonora Forenza (gruppo della Sinistra unitaria europea) 50 voti, Jean Lambert (Verdi) 56, Gianni Pittella (Socialisti e democratici) 183, Laurentiu Rebega (Europa delle nazioni e delle libertà) 43, Helga Stevens (Conservatori e riformisti) 77, Antonio Tajani (Popolari) 274 il vero favorito.

Fumata nera anche al termine della seconda votazione: Tajani ottiene 287 voti, Pittella 200, Stevens 66, Lambert 51, Rebega 45 e Forenza 41. La maggioranza necessaria per essere eletti al primo turno era di 342 voti, soglia che nessuno ha raggiunto.


Tajani, ex giornalista e già portavoce del leader del centrodestra Silvio Berlusconi, come accennato, è il favorito della vigilia. Forte della sua lunga esperienza a Bruxelles dove è stato per 14 anni europarlamentare e per sei anni vicepresidente della Commissione europea, è stato indicato all'unanimità dal gruppo dei Popolari europei che contano su un pacchetto di 214 voti. «Credo nell’Europa ma abbiamo bisogno di cambiare e di un presidente che lavori per tutti», ha detto Tajani in mattinata davanti alla plenaria.
Il rivale principale di Tajani è un altro italiano, Gianni Pittella. La sua nomina impedirebbe al Ppe che ha già indicato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il capo del Consiglio europeo Donald Tusk di conquistare anche questo incarico chiave. «Non ci sarà più una grande coalizione, un’intesa privilegiata tra i grandi gruppi, perché c’è bisogno di chiarezza, di una visione limpida e civile, che è cosa diversa da instabilità e paralisi» ha detto Pittella in Aula.

La corsa era e resta ancora più a due dopo che il presidente uscente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha annunciato stamattina, in apertura della seduta plenaria a Strasburgo, che Guy Verhofstadt, capogruppo dei Liberaldemocratici (Alde), ha ritirato la propria candidatura alla presidenza dell'Assemblea, durante il voto che si svolgerà oggi. L'Alde ha concluso ieri in tarda serata un accordo politico con il Ppe, in base al quale i Liberaldemocratici sosterranno Antonio Tajani, il candidato del Ppe alla presidenza dell'Europarlamento.
Da Strasburgo, Luigi Piccarozzi
17-01-2017

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