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Facebook, Londra e Tajani convocano Zuckerberg
Il caso Cambridge Analytica e le pressioni delle autorità americane e inglesi su Mark Zuckerberg scuotono l'azienda californiana. Nuovo calo in Borsa a Wall Street
Il datagate investe Facebook. Dopo lo sandalo Cambridge Analytica, la società che ha acquistato i dati raccolti da oltre 50 milioni di utenti Facebook, infatti, si è dimesso (ma formalmente avverrà ad agosto) il responsabile della sicurezza della sicurezza delle informazioni Alex Stamos.
Il manager ha parlato di «disaccordi interni» su come affrontare la vicenda e su come i vertici del gigante dei social media hanno gestito la questione delle fake news che vengono diffuse attraverso la piattaforma. Intanto l'Authority britannica per la protezione della privacy - come riportano i media Usa - starebbe cercando di ottenere un mandato di perquisizione della sede della Cambridge Analytica. Dati che sarebbero stati utilizzati per influenzare il voto sulla Brexit e a favore della campagna di Donald Trump. L'obiettivo è di cercare eventuali prove accedendo anche ai server della società.
Nel pomeriggio la notizia che la Commissione parlamentare britannica sulla Cultura, i Media e il Digitale ha chiesto a Mark Zuckerberg di comparire per un'audizione sullo scandalo relativo all'abuso dei dati di milioni di utenti che coinvolge Facebook e la società di consulenza politica Cambridge Analytica. Lo ha reso noto il presidente della commissione, Damian Collins, citando una sua lettera al patron del colosso Usa del web in cui si accusa il management dell'azienda di aver «ingannato» l'organismo in precedenti audizioni. Non solo: in un tweet il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani scrive: «Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento europeo. Facebook chiarisca davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia».
Lunedì, pesante calo in Borsa, a Wall Street, per Facebook: titoli dell'azienda californiana sono andati giù di oltre del 6,8%. Martedì altra picchiata: -5% nelle prime ore di contrattazioni a Wall Street.
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20-03-2018
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