Conte bis, sale la tensione tra M5S e Pd
Al via la seconda giornata di colloqui del premier incaricato giovedì dal presidente Sergio Mattarella. Ieri Conte ha parlato con i presidenti di Senato e Camera
Venerdì, dopo aver parlato a lungo con i presidenti di Senato e Camera nella giornata di ieri, in scena la seconda giornata di colloqui di Giuseppe Conte, premier incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il Conte bis. Gli incontri per le consultazioni a Montecitorio.
Per la Lega, a colloquio nella sala dei Busti, non è arrivato il segretario Matteo Salvini ma i sottosegretari uscenti Lucia Borgonzoni e Claudio Durigon. Conte ha incontrato anche la delegazione di Fratelli d'Italia composta dai due capigruppo, Luca Ciriani e Tommaso Foti. Per Forza Italia è stato Silvio Berlusconi a incontrare Conte alla Camera insieme a Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. «Il fatto che la Lega abbia proposto di risuscitare l'esperienza gialloverde rappresenta per noi un problema politico molto serio, su cui tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere seriamente perchè così si è consegnato il Paese alla sinistra», ha spiegato dopo i colloqui. «Il centrodestra? No sovranisti e populisti, solo Fi può ricostruirlo». Il leader di Fi ha insistito anche sulla questione della ricostruzione dopo il terremoto: «A Conte abbiamo sottoposto le nostre priorità programmatiche a partire dall'emergenza terremoto. il ritardo accumulato non è da Paesi civili. Il futuro governo, se nascerà, ha il dovere morale di dare risposte concrete alle popolazioni colpite». Pronta la replica della Lega: «La Lega ha voluto, con coraggio, restituire la parola e il diritto di voto agli italiani, un diritto negato dalla casta che in questi giorni sta spartendo poltrone e ministeri. E noi, a differenza di altri, non abbiamo mai governato insieme al Pd».
Piuttosto lungo l'incontro tra Conte e la delegazione del Partito democratico. «Ribadiamo il taglio delle tasse per i salari medio-bassi del Paese come incentivo alla ripresa e come stimolo dei consumi ed elemento di giustizia rispetto alle famiglie italiane». Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo il colloquio in corso a Montecitorio. Per Zingaretti «i dati Istat confermano la necessità di aprire una nuova stagione; il calo dello spread dà spazio a politiche espansive. Serve il rilancio degli investimenti pubblici e un incentivo a quelli privati». «Abbiamo proposto che sui cosiddetti decreti Sicurezza si proceda nelle forme dovute, almeno al recepimento delle indicazioni che sono pervenute dal Presidente della Repubblica». Zingaretti ha poi parlato di formazione gratuita per figli di famiglie a reddito medio-basso. «Il rilancio del tema della scuola e della formazione come grande priorità del Paese. Abbiamo riproposto del presidente Conte l'idea che per i redditi medio-bassi si studino formule per la formazione gratuita dall'asilo nido fino all'università. Una vera rivoluzione del concetto del diritto allo studio. Ribadiamo il taglio delle tasse per i salari medio-bassi del Paese come incentivo alla ripresa e come stimolo dei consumi ed elemento di giustizia rispetto alle famiglie italiane».
È però al termine dell'incontro con i 5 Stelle che diventa chiara la tensione che ancora aleggia su tutta l'operazione. «Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto». Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto - ha detto il leader del M5s Luigi Di Maio al termine dei colloqui con Conte . Riteniamo non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti Sicurezza, vanno assolutamente tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del Capo dello Stato ma senza volerne rivedere la ratio nè le linee di principio. Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto». «Ambiente non è uno slogan o un like ai post di Greta Thunberg. Se vogliamo parlare di ambiente allora chiudiamo le centrali a carbone entro il 2025. Vogliamo che non si realizzino nuovo inceneritori e che si chiudano quelli esistenti e chi si fermino le trivellazioni petrolifere nel nostro splendido mare» ha detto Di Maio che poi ha continuato: «Per rifiuti noi intendiamo puntare su una riduzione all'origine e vogliano una legge contro l'obsolescenza programmata». «Avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali e va fatta. Un governo ha senso solo se si approva una seria legge sul conflitto di interessi».
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