Trieste, la fuga del killer dopo la sparatoria
Nel video diffuso, si vede Alejandro Stephan Meran sparare come in un film a due mani impugnando le due pistole sottratte ai poliziotti uccisi e poi fuggire all'esterno
La Polizia ha diffuso alcune immagini della sparatoria avvenuta venerdì in Questura a Trieste e nel quale si vede Alejandro Stephan Meran sparare addirittura a due mani impugnando le due pistole sottratte ai poliziotti uccisi, cercando infine la fuga all'esterno dell'edificio.
Le immagini rendono drammaticamente l'idea di quanto accaduto in quel tragico pomeriggio di venerdì 4 ottobre, dalle 16.51 alle 16.56, in cui Alejandro esplodeva colpi all'impazzata, mentre il fratello Carlysle si barricava terrorizzato in un ufficio. Alejandro lo cerca e grida «loro mi volevano uccidere» dopo aver sparato ai poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, aggirandosi nei locali della Questura di Trieste. Quindi arriva nell'atrio, ed esce in strada: qui prova ad entrare in una volante della Polizia.
In precedenza, nel decreto di fermo firmato dal pm Federica Riolino, Meran è stato descritto come lucido e consapevole mentre spara puntando gli agenti nella Questura di Trieste uccidendone due e scaricando colpi, in tutto sedici, contro altri otto poliziotti. Una lucidità che di fatto lo stesso gip del Tribunale di Trieste Massimo Tomassini ribadisce nell'ordinanza rilevando l'assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica dell'uomo. Sottolineando infine che poteva compiere «una mattanza». |