Corteo anti G20, in 5mila alla Bocca della Verità
In piazza centri sociali, movimenti pro Palestina, sindacato Osa, No Tav, movimenti anarchici. Solo 300 al sit-in contro Draghi. In mattinata un centinaio di manifestanti ha bloccato via Cristoforo Colombo
Come preannunciate da giorni, sabato mattina a Roma sono andate in scena le prime proteste contro il G20. Le forze dell’ordine hanno sgomberato i manifestanti del «Climate camp» che erano seduti sulla corsia centrale di via Cristoforo Colombo bloccando il traffico in direzione centro. Gli attivisti si sono lasciati sollevare di peso facendo resistenza passiva.
La corsia centrale è stata liberata nel corso della mattinata stessa, mentre i manifestanti hanno continuato a occupare la corsia laterale, seduti o sdraiati sull’asfalto. «Siamo qui per bloccare la strada che porta al G20 perché ci ascoltino visto che stanno prendendo provvedimenti che non c'entrano nulla con una serie transizione ecologica. Se non cambierà bloccheremo la città» hanno urlato gli attivisti. Sul posto blindati e agenti in tenuta anti sommossa. I manifestanti, dopo il blocco sulla via Colombo, si sono spostati per andare sotto al Ministero dell’ambiente scortati dalla polizia.
Nel pomeriggio, erano in circa 5.000 al corteo no global organizzato dai Cobas partito da piazzale Ostiense e arrivato alla Bocca della Verità-Circo Massimo. Si tratta della manifestazione più importante organizzata a Roma in occasione del summit internazionale che si sta tenendo all’Eur. Nel corteo Cobas, centri sociali, movimenti pro Palestina, sindacato Osa, No Tav, movimenti anarchici, antifascisti, simpatizzanti del Pkk (il gruppo di sostenitori del leader curdo Abdullah Öcalan) e No Green Pass. Presenti però anche manifestanti inneggianti al certificato verde («Vaccino diritto per tutti» la loro parola d'ordine). A piazza San Giovanni meno di 300 i manifestanti per protestare sempre contro il G20 in un’iniziativa organizzata dal Partito comunista.
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