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Agire
«Governo per mediare tra Usa, Russia e Ue»

Lettera del leader di FI Berlusconi al Corsera. «La Russia resta partner strategico. Non è realistico pensare di sostituire Assad, va messo in condizione di non nuocere»

«Di fronte a una situazione complessa e drammatica come quella che si è determinata in Siria non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra, ma di ragionare e di agire su una possibile soluzione per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione».

Questo l'incipit della lettera di Silvio Berlusconi sulla Siria al Corriere della Sera. Il leader di FI, che auspica un governo italiano autorevole per una mediazione tra Usa-Russia-Ue, ricorda come Putin debba essere
«un valido partner e non un avversario». Scrive il leader di Forza Italia: ora «l’Italia avrebbe bisogno al più presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze. L’Italia è un partner essenziale dell’Europa e dell’Occidente tutto, nell’ambito dell’Alleanza Atlantica».

«Il governo di Assad è un governo dittatoriale e crudele - si legge nella lettera al direttore Luciano Fontana -, con alleati molto pericolosi e gli va assolutamente impedito l’uso di strumenti che il diritto internazionale e la coscienza morale condannano, come le armi chimiche». Berlusconi ricorda poi i benefici dell'influenza di Mosca su Damasco. «Per questo non si possono commettere semplificazioni: la presenza russa in Siria per esempio, comunque la si giudichi, ha riportato un vasto grado di stabilità e la pacificazione in un Paese che rischiava di implodere. L'intervento diretto della Russia, ha evitato che si ripetesse in Siria quanto è accaduto in Libia con Gheddafi».

«Quindici anni fa il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non più di contrapposizione. Oggi un governo italiano autorevole potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perché l'Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile».
15-04-2018

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