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Da M5S-Lega fumata nera, chiesto altro tempo
Da Mattarella separati: M5s alle 16.30, poi la Lega (18). Nella notte non si è trovata l'intesa su nessuno. Il leader grillino potrebbe rilanciare la sua candidatura
Lunedì, Di Maio e Salvini tornano dal presidente della Repubblica per dirimere la questione della nascita del 65° governo della Repubblica a più di 70 giorni dalle elezioni del 4 marzo. Se il profilo del nome «terzo» concordato dai leader di M5S e Lega supererà l’esame del Quirinale, Sergio Mattarella potrebbe infine nominare il presidente del Consiglio e, su proposta di quest’ultimo, i ministri.
Appuntamento nel pomeriggio, quando i due (separatamente) saliranno al Colle per incontrare il presidente Mattarella, ma senza il nome del premier. Le due delegazioni andranno sono attese dal capo dello Stato alle 16.30 (i grillini) e alle 18 (la Lega). A qualche ora dall'appuntamento, poi, si riaffacciava l'ipotesi che il capo del M5s tornasse alla carica sulla sua candidatura. Intanto, però, le voci di corridoio parlavano dell'ipotesi "professore" a Palazzo Chigi. I nomi più gettonati erano quelli dell'economista Giulio Sapelli, che sarebbe stato proposto dalla Lega, e dell'avvocato e docente universitario Giuseppe Conte, nome che sarebbe stato avanzato dal M5S. L'ipotesi Sapelli è però poi tramontata subito, mentre resisteva più quella di Conte. L'avvocato, 51 anni, figurava tra i candidati ministri del governo M5S: avrebbe dovuto occupare la casella della Pubblica Amministrazione, ed è vice presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa.
«Abbiamo aggiornato il presidente della Repubblica su come stiano avanzando le varie interlocuzioni tra M5s e Lega su quello che è il contratto di governo», ha detto quindi Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con il capo dello Stato precisando di aver chiesto ancora qualche giorno per trovare l'inesa definitiva con la Lega. Non c'è dunque ancora il nome del premier. «L'accordo di governo è il cuore di questo governo di cambiamento che siamo intenzionati a far partire il prima possibile - ha detto ancora Di Maio -. Sia io che Salvini siamo d'accordo sul fatto che nomi pubblicamente non ne facciamo», ha aggiunto. M5S è consapevole delle scadenze internazionali, ma chiede «qualche altro giorno» perché si sta scrivendo «il programma di governo per cinque anni», ha proseguito Di Maio. «Sono molto orgoglioso delle interlocuzioni e soddisfatti del clima che si respira, ma soprattutto dei punti che si stanno portando a casa su temi come la legge Fornero, la lotta agli sprechi, la lotta alla corruzione, il carcere per chi evade, il fisco».
«Stiamo facendo uno sforzo enorme perché se dovessimo ragionare per convenienza politica non saremmo qua da tempo, se dovessimo dar retta ai sondaggi saremmo i primi a dire chi ce lo fa fare di trovare una quadra lasciamo tutto nelle mani di Mattarella con l'ipotesi di andare al voto il prima possibile», ha poi detto Salvini al termine delle consultazioni con Mattarella. «Se io vado al governo voglio fare quel che ho promesso di fare su cui gli italiani mi han votato, sulla Fornero, evitare l'aumento dell'Iva, ridurre le accise sulla benzina, sull'immigrazione su cui Lega e M5s partono da notevole distanza: nel rispetto dei diritti umani e dei trattati mi rifiuto di pensare all'ennesima estate e autunno del business dell'immigrazione clandestina in saldo. Se andiamo al governo vogliamo mano libera per tutelare sicurezza italiani, anche con la legge legittima difesa», ha ricordato il capo del Carroccio. «Io voglio che ai figli non gli cadano i soffitti in testa, voglio che le imprese paghino meno tasse e oggi ho i vincoli esterni che non me lo permettono o si ridiscutono i vincoli oppure è un libro dei sogni» ha ancora Salvini, che ha poi ringraziato «Berlusconi e Meloni per la possibilità di tentare di dar vita a questo governo senza spaccare l'alleanza di centrodestra».
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14-05-2018
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