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Prove di governo tra Pd e 5 Stelle

Giovedì sera, Di Maio, Patuanelli e D'Uva si sono convinti alla trattativa coi democratici. Si lavora anche a un ipotetico esecutivo. Premier un terzo gradito alle due parti

Il possibile governo giallo-rosso comincia a fare i primi passi, tra molte diffidenze e tanti distinguo (soprattutto tra i democratici). Nel primo pomeriggio, infatti, le delegazioni dei due partiti si sono messe faccia a faccia per iniziare una trattativa che dovrebbe portare al nome di possibile premier.

L'incontro tra le delegazioni Pd e Cinquestelle è avvenuto alla Camera. Per i grillini presenti i presidenti dei deputati e dei senatori, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. Per i dem, i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e il vicesegretario Andrea Orlando. In mattinata c'è stato un vertice al Nazereno per preparare l'incontro, mentre si parla con insistenza anche di un faccia a faccia quanto prima tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Intanto Matteo Salvini continua il suo pressing nei confronti del Movimento, i suoi (quasi) ex alleati: «Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi», dice in una diretta Facebook dal Viminale, da cui posta anche una foto.

«Niente di insormontabile», dice il Pd al termine del vertice; «Dal taglio dei parlamentari dipende il dialogo», replica il M5S. E in attesa di martedì, «già da domenica pomeriggio si riuniranno i tavoli di lavoro del Pd per il programma del Governo di svolta. I tavoli saranno sei e verranno coordinati dai membri della segreteria con la partecipazione dei capigruppo del Partito Democratico nelle rispettive commissioni di Camera e Senato». Lo annuncia Andrea Martella, coordinatore della segreteria del Pd. I dem spiegano anche che «si procede passettino passettino», che la trattativa è «delicata e complessa». «Noi ci crediamo», dicono, e proprio per questo i passi vanno calibrati se si vuole chiudere e chiudere con una soluzione solida, il governo di svolta con un programma condiviso di cui ha parlato più volte il segretario Pd.​ «La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive». Lo afferma il capogruppo Pd Andrea Marcucci al termine dell'incontro con la delegazione M5S.

«C'è stato un clima costruttivo. Il M5s ha posto sul tavolo il taglio dei 345 parlamentari, per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto». Così fonti del M5s al termine dell'incontro. «Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito. Poi è chiaro che ci sono altre cose di altro carattere che vanno rimandate ad altri tavoli, e ai rispettivi capi politici», dice il capogruppo M5S D'Uva. Ma restano le voci fuori dal coro. «Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il PD». Lo scrive su facebook Alessandro Di Battista. La replica di Di Maio: «Con Alessandro ci sentiamo sempre. E' chiaro che il concetto espresso da lui non solo è legittimo ma sano in una democrazia».
23-08-2019

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