Coronavirus, Cina chiude tratti Grande Muraglia
Allarme anche a Bordeaux, in Francia. Seconda persona infettata negli Usa. Oms intanto annuncia che non c'è un'emergenza internazionale al momento in corso
Rientra in Italia il caso della donna ricoverata a Bari per sospetto contagio dopo essere tornata dalla Cina. Le prime analisi, infatti, proverebbero che non si tratta del virus cinese. Le condizioni della donna sono buone. Nel pomeriggio di venerdì è scattato l'allarme nelle Marche per due presunti casi di sospetto contagio, allarme che poi è però rientrato nel giro di qualche ora.
Caso sospetto anche a Bordeaux, in Francia. Lo riferisce l'ong francese Sos Medecins, citato da Le Figaro. La ong, che ha in cura il paziente, ha spiegato che si è presentato con sintomi di febbre e tosse, ed era rientrato dalla Cina, attraverso l'Olanda. Ed era stato in contatto con delle persone a Wuhan. Per il ministro della Salute Agnès Buzyn al momento «in Francia non si è verificato alcun caso». Le autorità sanitarie americane riportano poi di un secondo caso di coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di una donna di Chicago tornata dalla città cinese di Wuhan, dove si trova il focolaio dell'infezione. Le persone tenute attualmente sotto controllo negli Usa sono 63.
Intanto le autorità cinesi hanno disposto la chiusura di alcuni tratti della Grande Muraglia per limitare la diffusione del nuovo coronavirus. Lo riporta il sito Beijinger, precisando che è stato interrotto l'accesso al tratto di Juyongguan e alle Tombe Ming. E chi ritorna a Pechino dalle zone a rischio contagio viene esortato a rimanere a casa per 14 giorni. Sono 897 i casi accertati in Cina di contagio del nuovo virus nCOV-2019, mentre i morti si sono attestati a quota 26: è l'ultimo bollettino aggiornato alle 22 locali (15 in Italia) diffuso dai media cinesi. Tra le quasi 40 province, regioni e municipalità speciali che compongono amministrativamente la Cina, solo il Tibet risulta ancora privo di casi.
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