Quirinale, fumata nera seconda e terza tornata

A Montecitorio, si è votato in mattinata (9,30) e poi nel pomeriggio (15,30). Ma quella definitiva dovrebbe essere sabato. Renzi convince Alfano: sì a Mattarella

 Venerdì ancora di attesa a Montecitorio
 con il Parlamento riunito in seduta comu-
 ne per l’elezione del presidente della Re-
 pubblica. A Montecitorio, infatti, prima in
 mattinata (9,30) e poi ancora nel pome-
 riggio, seconda e terza votazione per l’ele-
 zione del capo dello Stato, dopo la fumata
 nera di giovedì pomeriggio.

La seconda tornata, come previsto, si conclude quindi nell’aula di Montecitorio con una nuova fumata nera. La sessione mattutina si è chiusa con un nulla di fatto mentre restano tesissimi i rapporti tra Pd e Forza Italia dopo lo «strappo» sul nome di Sergio Mattarella. I votanti sono stati 953, di questi in 531 hanno votato scheda bianca. Ferdinando Imposimato, candidato del M5S, ha totalizzato 123 voti; Luciana Castellina votata da Sel 34 preferenze; per Vittorio Feltri, nome di Lega-Fratelli d'Italia, 51 voti; a Stefano Rodotà, nome degli ex M5S, 22 preferenze; poi Gabriele Albertini (14 schede), Emma Bonino (25 voti), Claudio Sabelli Fioretti (14) e Marcello Gualdani (10). Le schede nulle sono state in tutto 26, i voti dispersi 143.

La terza votazione, poi, ha visto Imposimato ottenere 126 voti. Dopo di lui Vittorio Feltri, 56; Luciana Castellina, 33; Emma Bonino, 23; Stefano Rodotà, 22. I voti dispersi sono stati 70, le schede nulle 27. Novecentosessantanove i presenti e i votanti su 1009 aventi diritto. Da notare che il cantautore Francesco Guccini ha ottenuto 4 preferenze.

Il Pd si è presentato venerdì mattina in Aula convinto di dimostrare ancora tutta la sua compattezza nel sostegno a Sergio Mattarella, scelto da Matteo Renzi e acclamato dai grandi elettori del suo partito come unico candidato al Colle. La prima votazione (votare scheda bianca, era la consegna della vigilia), è stata salutata da tutti come una attestazione di unità e tenuta. Resta improbabile l’elezione già venerdì. Quella buona dovrebbe quindi essere quella di sabato mattina, quando basterà la maggioranza assoluta, quindi 505 sì, quota che al momento Renzi dovrebbe avere (si parla di 554 voti sicuri), ma punta a superare quota 580 unità per avere margine di sicurezza.