Brexit, Borse ko. Peggio dell'11 settembre
Mercati europei in picchiata: -10%. Crack sterlina: perde 10% sul dollaro. Vola invece l'oro, da sempre considerato un bene rifugio in momenti di crisi. Tokyo -8%
La notte più nera dell'Unione Europea si abbatte sui mercati finanziari. Con la scelta della Gran Bretagna di usicre dall'Europa, le Borse vanno infatti a picco. Crolla anche la sterlina, che perde oltre il 10% sul dollaro. Vola invece l'oro, da sempre considerato un bene rifugio in momenti di crisi.
Alla Borsa di Tokyo l'indice Topix ha perso l'8% dopo che la Bbc ha proclamato la Brexit. Le autorità di vigilanza della Borsa di Tokyo hanno deciso l'applicazione del "circuit breaker", il dispositivo che limita i ribassi troppo elevati. Hong Kong ha perso oltre il 4%, Seul, Sidney e Mumbai oltre il 3%. Meno accentuati (attorno ai due punti percentuali) i cali di Singapore, Bangkok e Jakarta. Tengono le Borse cinesi: sia l'indice del listino principale di Shanghai sia quello di Shenzhen hanno perso poco più dell'1%.
A un paio d'ore dalle aperture, le voci erano nette: le Borse europee sono destinate ad aprire con cali nell'ordine dell'8,5%, dicevano gli esperti. A fine giornata, i cali sono da bollettino di guerra: a Milano l'indice principale ha perso oltre il 12%. Più contenuti invece gli arretramenti delle altre principali piazze con Londra che limita le perdite al 2%, in linea con Wall Street. Le ripercussioni della Brexit si fanno sentire dunque di più sui mercati dell'area euro e in particolare nei paesi periferici, Italia e Spagna in testa, che hanno visto schizzare anche lo spread dei titoli. Per trovare qualcosa di paragonabile, a Piazza Affari, bisogna tornare all'estate del 1981 - ma gli indici erano diversi - quando Milano perdette l'11,76% nella seduta del 16 giugno 1981. Anche nelle sedute dopo l'11 settembre 2001 la Borsa di Milano aveva perso meno: -7,57% il giorno dell'attentato, -6,62% il 14 settembre. Altrettanto pesanti erano state le sedute dopo il crack Lehman Brothers e in particolare quella del 6 ottobre 2008 che aveva mostrato un calo dell'8,24%; un dato che finora rappresentava il record negativo.
Tempesta anche sui titoli di Stato: il differenziale tra Btp e Bund si è impennato fino a 191 punti base in avvio in pochi minuti dai 130 della chiusura di ieri, con il tasso del 10 anni italiano in rialzo all'1,7%. Poi il differenziale ha ripiegato fino a quota 157 punti con il rendimento all'1,5% per chiudere di nuovo in rialzo sopra 160. Il tasso del Bund è piombato fino al minimo record di -0,17% per poi risalire a -0,15%. Il divario tra i decennali di Spagna e Germania ha sfiorato i 200 punti base poi è tornato indietro. |